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Surfcasting spigola: la regina della costa

Quando i forti venti sostituiscono la leggera brezza delle spiagge, quando le acque calme si trasformano in violenti onde, quando il cielo limpido viene coperto dalle nuvole, il momento del surfcasting alla spigola.
Ebbene si, lei è la regina incontrastata della costa, il sogno di ogni amante del surfcasting, la preda più ambita.
Misteriosa e ricca di fascino, cacciatrice astuta, fenomenale negli agguati, amante delle onde e della schiuma.

Ogni surfcaster, nel periodo che va da ottobre fino ad inverno inoltrato, va alla ricerca di questo splendido e controverso predatore e ognuno di noi hai suoi trucchi e le sue astuzie per riuscire a catturarlo. Ho deciso di scrivere quest’articolo per riportare sia la mia esperienza sul campo che varie nozioni apprese attraverso la lettura di riviste e pagine web. Andremo ad analizzare diversi punti:

  • Abitudini
  • Stile di caccia
  • Periodo migliore
  • hot spot
  • Esche preferite
  • Attrezzature e calamenti
  • La spigola in “pillole”

Abitudini

Durante le ore diurne può aggirarsi lentamente lungo i fondali sabbiosi alla ricerca di semplici occasioni dove cogliere l’attimo o può nascondersi nelle scogliere in qualche buca pronta a tendere un agguato a qualsiasi cosa le passi a tiro. Si nutre principalmente di muggini, saraghi e qualsiasi cosa nuoti dentro il mare.
Nelle ore notturne invece è molto più attiva e non resta in attesa delle prede anzi: la caccia diventa più frenetica e si muove lungo gli arenili alla ricerca di pesci in difficoltà tra le onde difatti è proprio durante la turbolenza che questo magnifico predatore da il meglio di se. Quando ricerca una preda è molto concentrata e sempre pronta a sferrare un attacco deciso, sia che si tratti di un pesce o di un artificiale.

Stile di caccia

Mi sono sempre posto una domanda: cosa rende questo predatore così forte tra le onde? Attraverso due sensi molto sviluppati: l’olfatto e la linea laterale.
Per quanto riguarda il primo possiamo capire esattamente cosa si intendo visto che lo possediamo anche noi e la spigola percepisce l’odore delle sostanze rilasciate nel mare.
La linea laterale le permette d’ individuare deboli campi magnetici, la direzione dove si dirigono i pesci e, cosa affascinante, percepire le loro vibrazioni nell’acqua che si propagano molto più rapidamente rispetto alle onde elettromagnetiche citate precedentemente. Questo spiega perché la pesca con il vivo è sempre la miglior soluzione dato che le vibrazioni emanate sono un richiamo fatale per la spigola.

Periodo migliore

I primi mesi freddi sono il periodo migliore per insidiare la spigola, per essere più precisi da novembre fino a gennaio; mentre tra febbraio e marzo la possibilità della sua cattura si riduce. L’inverno è il momento della riproduzione: questo comporta l’accostamento di molti esemplari e si possono creare anche piccoli branchi composti da molti maschi con a volte anche una sola femmina. Questa è al fase dove dovremmo intensificare le nostre uscite. Potremmo riconoscere gli esemplari femmine dall’addome rigonfio a causa delle uova mentre i maschi saranno più piccoli e allungati, una volta tirati fuori dall’acqua noteremo il rilascio del liquido seminale. Ovviamente il periodo invernale implica freddo e piogge, di conseguenza scendiamo in spiaggia attrezzati per l’occorrenza.

Hot spot

Come ben sapete ci sono diversi posti dove possiamo insidiare le spigole: scogliere, foci, porti.
In questi punti sono presenti più o meno tutto l’anno. Ma come possiamo individuare la spiaggia giusta? Prima di tutto dal passaparola dei pescatori, dalle tue esperienze personali quindi battute di surfcasting fruttuose o “cappotti” micidiali. Teniamo bene a mente i posti dove abbiamo incontrato anche per caso  la spigola perché potete star certi che ne troverete delle altre. Ogni volta che un esemplare di taglia viene pescato sappiate che verrà sostituito immediatamente da un altro che prenderà questa fetta di territorio.
Come faccio a capire se sto pescando in un buon punto? Se c’è presenza di piccoli pesci, un predatore sulle loro tracce deve esserci. La spigola ha un ottima memoria e sa perfettamente dove ricercare le proprie prede e questo può aiutarci ad identificare un hot spot. Fare una passeggiata alle prime luci del mattino sulla spiaggia è utile per individuare i branchi di cefali che girano sotto riva e sarà un ottimo posto da provare durante le ore notturne. Ovviamente se ci trovassimo in condizioni di mare mosso dovremo fare attenzione a individuare il muggine sotto le onde. Comunque il concetto fondamentale che voglio trasmettervi è di iniziare a ragionare come una spigola. Lei spia le mosse delle sue prede, individua le loro tane e resta in attesa del momento più propizio per attaccarle che spesso coincide con l’arrivo del buio.
Altro consiglio che posso darvi per mia esperienza personale è di cercare la nostra preda nei primi 20-30 metri di spiaggia e non oltre perché quello è il suo territorio di caccia e a volte i suoi attacchi vengono fatti nei pressi della battigia proprio dove i muggini si sentono più sicuri. Anche durante le forti perturbazione il serranide si aggira tra i frangenti alla ricerca dei saraghi difatti dove troviamo lo sparide possiamo trovare anche il suo predatore.

Esche per catturare la spigola a surfcasting

Qui dipende molto dal posto dove cercate di insidiarla. La spigola ha una bocca incredibile e riesce ad ingoiare qualsiasi cosa ed è ovvio che la selezione dell’esemplare verrà fatta dalla grandezza del nostro innesco. In condizione di turbolenza possiamo provare con il filetto di muggine, la fasolare, la sarda; molto efficaci di notte a causa della loro fluorescenza sono le striscioline di calamaro e della seppia. Ovviamente anche l’americano e il bibi sono ottime alternative, come anche il ciuffo di koreani o una bella arenicola. La pesca con il vivo resta comunque la via più facile per incontrare la regina della costa.

Attrezzature e calamenti per surfcasting alla spigola

Ormai è chiaro che per insidiare la spigola a surfcasting il mare mosso è ideale e di conseguenza dovremmo utilizzare canne con potenza di lancio dai 140 ai 200 grammi, ad azione parabolica dato che la cercheremo nei primi metri della battigia. Questo perché la nostra canna deve essere in grado di sostenere la potenza delle onde flettendosi verso il mare per poi ritornare alla posizione di partenza. Se utilizzassimo una canna troppo rigida rischieremo di far si che il piombo scarrocci lungo l’arenile.
I mulinelli che ci interessano, per la ricerca del serranide, saranno modelli di taglia 8.000 o 10.000 di un buon livello.
Anche il diametro del filo in bobina deve essere sostenuto ma non troppo altrimenti potremmo rimanere esposti alle varie sollecitazioni della corrente; di conseguenza dovremmo scegliere un monofilo compreso tra lo 0.24 e lo 0.30 ovviamente in funzione del tipo di zavorra che vogliamo usare. Se decidiamo di pescare con la piramide o con lo spike sceglieremo un nylon più consistente. In conclusione avere diverse bobine con filo di diverse dimensioni ci permetterà di affrontare qualunque tipo di situazione.
Anche il terminale dovrà avere un diametro sostenuto: 0.22-0.26 in condizioni di scaduta; 0.24-0.35 durante la mareggiata. Come ami potremmo utilizzare Aberdeen o beak dal 2 al 6 in funzione dell’esca che abbiamo stabilito.
Qui sotto verranno riportate due montature ottimali per la ricerca della spigola: un long arm per il mare poco mosso e uno short rovesciato per affrontare le mareggiate

Surfcasting alla spigola in “pillole”

  • mare mosso
  • apice alta marea, sfruttare le due ore precedenti e successive
  • perturbazione, abbassamento pressione atmosferica
  • lanci a brevi distanze
  • calo di luce solare
  • un maschio di spigola non è mai solo

4 commenti su “Surfcasting spigola: la regina della costa”

  1. grande fede anche se non ne capisco niente di pesca devo dire che hai creato un gran bel sito…complimenti e continua così ciao grande

  2. Salve a tutti. Complimenti per il blog, sempre pieno di consigli utili specialmente per chi, come me, sta cominciando ad affrontare questo tipo di pesca cosi affascinante. Mi sto organizzando nei prossimi giorni per andare a surf. Abito a San Benedetto del Tronto, in cui tutti gli spot hanno la peculiarità di avere fondali bassi quando si pesca dalla spiaggia. Spero che il fine settimana sia caratterizzato da belle onde. Qualcuno conosce qualche spot da quelle parti performante per la spigola?

    Grazie

    1. Ti ringrazio per i complimenti! Come ti dicevo sulla pagina di Facebook https://www.facebook.com/surfcastingblog, ho pescato nella riserva naturale della Sentina al torneo di questa estate. Purtroppo non conosco molto bene l’Adriatico ma sto scrivendo diversi articoli su hot spot di tutti Italia ricavati dal web e da riviste. Se mi trovassi nelle tue condizioni e non conoscessi un posto specifico, mi orienterei su qualche foce per la ricerca della spigola. Come esche puoi utilizzare sarda, cannolicchio, americano o striscioline di seppia e calamaro. Anche il koreano con pop-up può rendere per la spigola. Se il mare è calamo orientati su un long arm con o senza pop-up mentre se c’è un po di schiuma orientati su uno short rovesciato. Spero di aver risposto alla tua domanda… se hai bisogno di eventuale chiarimenti sono a tua disposizione!

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