Vai al contenuto
Surfcasting Blog » Racconti » Dodici ore di pesca sulla spiaggia dell’Osa

Dodici ore di pesca sulla spiaggia dell’Osa

Ero molto curioso di ricercare l’orata sulla spiaggia dell’Osa, nota come uno dei migliori hot spot per la pesca dalla riva. Già durante l’ inverno avevo sperimentato questo arenile, ottenendo risultati discreti.

Siamo giunti sulla spiaggia intorno alle 7,30. L’alba era passata già da un bel po’ come anche il picco di alta marea, ma dato che dovevamo arrivare fino al tramonto, ci siamo concessi il lusso di partire con un po’ più di calma, visto la notevole distanza dalla capitale.

Dopo avere scelto con cura il punto dove pescare, ho aperto ben 4 canne cercando di coprire distanze diverse, cosicché potessi rendermi conto dove fosse la mangianza dei pesci.

Essendo il mio obiettivo l’orata, ho portato con me solo bibi e americano.

Fortunatamente c’era poco gente al mare e nessuno ha disturbato la fase di pesca, ma purtroppo i granchi e le stelle marine divoravano tutte le nostre esche, tant’è che diverse volte ho lasciato le lenze fuori dall’acqua per buone mezzore, per poi riprovare successivamente, ma la situazione non variava del benché minimo.

Disperato per la continua perdita di esche, ho optato per la ricerca di qualche pesce a galla! Pop-up e americano hanno prodotto una paio di leccie stella carine.

I venti di scirocco continuavano a soffiare sempre con più vigore, tant’è che era diventato complicato lanciare le esche oltre la seconda secca. Il mare da increspato era diventato leggermente mosso e produceva un po’ di onde nei primi 30 metri. Mi aspettavo che qualche pesce si avvicinasse a riva dato che il fondale si stava smuovendo, ma purtroppo mi sbagliavo, ancora solo granchi.

Senza la minima tocca, siamo sopraggiunti al tramonto e stanchi della lunga giornata sotto il sole, in balia di quei fastidiosi crostacei, abbiamo deciso di chiudere il tutto, anche perché le esche ormai erano finite. Mentre camminavamo sulla spiaggia tanti pescatori si preparavano per la notte e tanti starlight si accendevano nel buio, pronti a segnalare qualche abboccata. Con un po’ di malinconia abbiamo ripreso la strada di casa, purtroppo non siamo stati fortunati ma sapevamo che pescare di giorno comportava dei rischi, ma secondo me ne è valsa comunque la pena. Tutto fa esperienza nella pesca.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *