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La maledizione dei granchi

  • Federico 

Alcune volte non capisco come sia possibile che accadano certe cose, in modo minuzioso prepari la battuta di pesca osservando da giorni prima come sarà il tempo e che tipo di vento ci sarà, in funzione ai due fattori scegli quello che ritieni il miglior Hot Spot. La notte fai fatica ad addormentarti perché sei convinto che il giorno dopo sarà straordinario, pensi come sarà, la montatura che sceglierai, poi inizi ad immaginare il cimino della canna che si scuote ed invece di rilassarti cominci a fremere e non vedi l’ora che quella sveglia suoni!
La scelta è caduta nuovamente sulla Feniglia, ci sono le condizioni ideali: leggero maestrale e temperatura molto bassa; sembra essere la giornata giusta per cercare di portare a casa delle mormore e qualche rombo. Arenicola e sarda sono il nostro parco esca.
Dopo un’ora e mezza scarsa di viaggio, alle 8.30 siamo già sul posto pronti ad intraprendere una nuova esperienza. Prepariamo ben 5 canne lanciate a diverse distanze per sondare il terreno, 5 filaccioni con la sarda sotto riva alla ricerca del rombo. Nessuno di noi era consapevole di quel che stava per accadere: la maledizione dei granchi!
Ogni volta che recuperiamo le canne, quando siamo fortunati, ritroviamo l’amo pulito o ancora peggio non troviamo proprio più niente. Non ci perdiamo d’animo, c’è la bassa marea e l’innalzamento arriva verso le 13,00, quindi diamo fiducia alla giornata. Il tempo passa, il risultato non cambia e ad ogni lancio un nuovo amo!
Finalmente il mare comincia a cambiare, le secche scoperte nei primi 20 metri si coprono con un sottile strato d’acqua, l’alta marea è alle porte, è il nostro momento, ora cominceranno ad arrivare le prime tocche, ho pensato tra me e me.
La lancetta dei minuti continua a girare inesorabile e rapida, insieme al tempo volano via gli ami…ancora questi maledettissimi granchi, sembra che non mangiano da un secolo! Il tempo di lanciare, di gustare un tuk e di recuperare che è tutto sparito nuovamente.
La calma è la virtù dei forti ma probabilmente chi ha inventato questo proverbio non ha mai avuto a che fare con questo crostaceo affamato e costoso dato che ha fatto scorpacciata delle mie esche e dei mie Aberdeen del 10!
Il tramonto è l’ultima risorsa, forse come per magia quello che non ha mangiato in 9 ore di pesca comincierà a farlo adesso!
La maledizione però continua… è tutto inutile, non ci lasciano in pace in nessuno modo. Tra mille imprecazioni abbiamo chiuso le canne, riposto l’attrezzatura e ci siamo incamminati verso casa. 10 ore di pesca complessiva, bottino del giornata: 4 scatole di arenicola, 16 Aberdeen, ZERO tocche!

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