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Surfcasting: il riscatto del provinciale con le prime mormore della stagione

Dopo il cappotto del 7 maggio, al provinciale nel settore di Pescia Romana, avevo una gran voglia di riscatto.
La voglia di riscatto derivava soprattutto dal fatto che in gara ero stato uno dei pochi a fare pesce nel mio settore, peccato che la mormora fatta non superava i 19,5 cm e quindi sottomisura; era dal giorno della gara che pensavo a quel mezzo centimetro che mi aveva negato il podio sicuro, visti il miro da 25cm e la tracina da 10cm che erano usciti.
Ci accordiamo con l’amico Dario che il 12/05, appena usciti dal lavoro, ci incontriamo sul ponte del GRA e partiamo verso Ladispoli o Campo di mare. Stacco dall’ufficio zona eur (Roma) corro a casa carico la mia macchina e vado all’appuntamento.
Ore 18.00 partenza, sosta su GRA (Area di Servizio Erg, G.R.A. Km 8375, 00135, Roma, RM, 0630998437) dove, per i pochi che ancora non lo sanno, si possono acquistare esche e articoli da pesca dalle 6,00 alle 22.00, quindi prendiamo 3 arenicole e 2 maxi koreani. Pronto ad aspettarmi fuori Dario, direzione Campo di mare.
Arriviamo sul posto abbastanza scarno di pescatori e comincio a scrutare l’arenile.
Decidiamo di comune accordo quale potrebbe essere secondo noi il punto che potrà darci il risultato più soddisfacente, ci fermiamo e cominciamo ad aprire le canne. Un paio di pescatori vicino a noi dicono che il pomeriggio non ha portato a nessuna tocca e zero catture. Confidando nel tramonto iniziamo a pescare. Mare poco mosso, acqua limpida…
Susseguono un cambio di esca dopo l’altro, sicuramente dovuti ad una presenza di granchi che spesso non fanno tornare indietro neanche l’amo. Dopo circa due ore e mezza, quindi verso le 22 e 15, un po’ scoraggiati da come si stava consumando in cappotto, ci siamo allontanati dalle canne per parlare con un pescatore sulla nostra destra. Ritornando in postazione noto che il filo dello 0,16 della Cassandra 130 con mulinello Mitchell LC 7000, non era più teso come lo avevo lasciato 5 minuti prima, bensì era del tutto lento. Corro, prendo in mano la canna, ferro e mi accorgo subito delle testate, mi giro verso Dario e gli dico “a Darie, è sicuro….. il cappotto non lo facciamo!”.
Recupero lasciando giocare anche la frizione del mulinello, vista la montatura leggera del filo in bobina, del trave e del terminale, ma soprattutto la consapevolezza della presenza di scogli sporadici in quella zona. Una mormora di 700 gr circa, era rimasta allamata al mio Gamakatsu n°10 serie F31.
L’umore dopo una cattura sale e dopo 15 minuti il cimino illuminato della mia Mangusta 130, correlata da uno Shimano XSA 5500, si piega… 2° strike!! Un’altra mormora di taglia si era fatta tentare dall’ ottima arenicola. A queste due bei pesci, susseguono solo granchi e tagli di filo, tanto è che, fissiamo per mezzanotte il termine massimo di riferimento per portare sulla banchigia un altro pesce. Alle 23 dopo il 6° amo tagliato, chiudo la Cassandra poiché esausto di offrire arenicola ai granchi. Mentre la ripongo nel fodero, vedo una mangiata timida sulla mangusta, dico a Dario di ferrare delicatamente e infatti un’occhiatina si era allamata al pop-up e koreano sul secondo amo.
Rimettiamo l’esca e verso le 00.30 una mangiata che prometteva bene sulla Mangusta, ci fa sperare in un pesce molto grande. Ferro e sento una resistenza che mi fa continuare a pensare che dall’ altra parte ci sia un pesce di taglia. Nella testa ero sicuro che fosse una mormora, ma la speranza mi faceva sognare che una bella orata avesse fatto strike!!!! La speranza è morta quando mi sono accordo che una mormora da 500 gr, era attaccata sul mio terminale. Stupito della forza di quest’ultimo pesce, mi sono seduto e messo a pensare su quanto siano strani i pesci e come uno di 500 gr, a differenza di uno più grande, mi avesse dato tanta soddisfazione.
Con compiacimento abbiamo chiuso le canne per andare a casa, poiché il giorno dopo ci aspettava una giornata di lavoro. La consapevolezza di avere riposto l’attrezzatura in una nottata che sembrava potesse darci ancora delle soddisfazioni arieggiava un po’, dovuta dal fatto che degli amici la sera prima avevano fatto un bel bottino di marmore di taglia.
Per me che è poco che pratico questa splendida tecnica è molto soddisfacente fare pesci di questa taglia, anche se spero un giorno di poter tirare fuori un’orata, talmente grande, da poter banchettare con tutto lo staff SurfcastingBlog.

Un saluto a tutto lo staff di SurfcastingBlog.
Stefano Teodori

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