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Surfcasting con corrente di risacca: la teoria dei pesci lontani

Sono reduce da una battuta di surfcasting a Marina di San Nicola con una forte corrente di risacca. Questo spot non è dei miei preferiti, ma sicuramente pratico e rapido da raggiungere, per chi come me vive in una grande città come Roma e chiude il negozio alle 19:30.

Ho seguito lo sviluppo delle previsioni attraverso il sito windytv, personalmente credo sia il numero uno per capire i venti e il loro sviluppo. Consiglio a tutti di farci una visita e di provare ad utilizzarlo.
Le previsioni giornaliere davano un vento di scirocco fino a alle 19:00 con raffiche massimo di 12 nodi, per poi girare NE con una leggera brezza.

surfcasting con corrente di risacca

Sono giunto sulla spiaggia intorno alle 21:00. Il mare si presentava leggermente mosso con un’ onda intorno ai 40 metri. Sono consapevole che questo spot non sia dei migliori, spesso e volentieri sono i granchi a fare da padroni riducendo le tue esche a brandelli. Confido che con questo poco di mare, giri qualche pesce che renda la loro attività meno estenuante.

Piazzo la canna più pesante nei primi 40 metri con un koreano sgallato e l’americano sul fondo. Con l’altra cerco il pascolo più esterno con l’arenicola alla ricerca di qualche grufolatore. La marea sopraggiungerà per le 23:00 quindi sono abbastanza speranzoso, anche se c’è qualcosa che non mi convince. A mio modo di vedere, quando peschi in uno spot che non ti da molta fiducia, si parte svantaggiati. Comunque la speranza è l’ultima a morire.

Il tempo passa e i pesci non abboccano e i granchi banchettano con le mie esche. La mia più grande paura si è avverata. Dopo tre ore di pesca, non ho visto nemmeno una piccola tocca e più guardo il mare e più sono perplesso, sembrerebbe perfetto ma non lo è.
Pensando e ripensando credo di aver capito cosa possa aver disturbato i pesci. La battuta di surfcasting è stata vanificata da una forte corrente di risacca sul fondo. Secondo me ha fatto stanziare i pinnuti ad una distanza poco raggiungibile con la canna. Il pesce non ama faticare per procurarsi il cibo. Solitamente cerca la via meno dispendiosa e mi faccio la fantasia che stiano aspettando che la corrente gli porti qualcosa da mangiare sulla lunga distanza. La mia è soltanto una teoria, in più il fondale sembra veramente poco aperto, infatti con il piombo a palla non ho trovato una buchetta decente.

Secondo te la mia teoria ha qualcosa di fondato?

2 commenti su “Surfcasting con corrente di risacca: la teoria dei pesci lontani”

  1. Ciao, è da solo due Anni che cerco di interpretare al meglio il mare per praticare il surfcasting “vero” e con piacere non ti nascondo che in merito, all’inizio ho appreso molto dai tuoi post,, sei molto bravo!!
    Detto questo credo che il cappotto sia arrivato proprio per la mancanza di buche non credi ? è vero che si presume i pesci non amano faticare ma, come ti spieghi quando tra frangenti con moto di onde impressionanti andiamo a catturare anche dei saraghetti o mormore di 10 cm? Certo che con mare grosso catturare minutaglia, personalmente ho avuto la certezza di stare in pesca nel frangente giusto per insidiare la preda big!!

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