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Come recuperare un pesce senza perderlo

Ti è mai capitato di perdere un pesce quando eri ad un passo dalla metà? E’ stata soltanto sfortuna hai inconsapevolmente fatto qualche errore tecnico? E’ per questo che ho deciso di dedicare una articolo su come recuperare un pesce senza perderlo. So per esperienza che perdere una preda importante o non, è qualcosa che irrita l’anima. Qualcosa che torna a tormentarti la notte e ti fa girare e rigirare nel letto mentre cerchi di capire cosa è andato storto. Sarà realmente colpa della sfiga? O forse l’amo non era quello giusto?

In questo tutorial acquisirai tutte le competenze su come recuperare un pesce senza perderlo. Scoprirai quali sono le cosa da fare e quelle da evitare assolutamente. Con la giusta tecnica potrai ridurre ai minimi termini la possibilità di errore, di conseguenza se proprio dovesse capitare, non avrai il rimorso o il dubbio di aver commesso qualche errore.

Come ferrare correttamente un pesce nel surfcasting

Partiamo proprio dall’inizio. Vedi la vetta della canna muoversi, cosa fai? Corri subito a ferrare o aspetti un altro sussulto? Per mia esperienza dopo la prima tocca, aspetto sempre qualche istante prima di ferrare. Voglio essere sicuro che il pesce sia rimasto attaccato e lo evidenzio in neretto: rimasto attaccato. Tanto per quanto può sembrare un infinità di tempo, basta attendere quei 30 secondi per rivedere qualche movimento. Dopo di che prendo la canna in mano e ferro. E se la vetta non si muove più? A quel punto ferro lo stesso e vedo se c’è pesce. Se non sento nulla, comunque recupero per vedere lo stato dell’esca.

Cosa intendo per ferro? Come ho detto prima il pesce quando mangia a surfcasting o nella pesca a fondo resta ferrato in automatico dal momento in cui, dopo aver ingoiato l’esca ed essersi punto, cerca di liberarsi e scappare. Ma tu immagina un pesce da un chilo che parte con l’amo in bocca e trova un peso pari ad un decimo del suo corpo in contrapposizione. E’ come se un uomo di 80 chili, attaccassimo un palla al piede da 8 chili. Sicuramente in acqua i pesi sono diversi, ma comunque ci sono. Quindi al 90% il pesce si ferra da solo, nell’altro 10% gli ha detto bene e si è slamato prima che tu potessi far qualcosa.

A cosa serve ferrare nel surfcasting?

Secondo me a molto poco. Ma diciamo che è una sicurezza in più che potrebbe fissare meglio l’amo nella bocca del pesce. Ma come si ferra correttamente? Ho visto persone dare delle ferrate tali come se dovessero infilare l’amo nella corazza di un coccodrillo. Ho visto abbassare la canna, mettere il filo in tiro e poi menare con tutta la forza, tant’è che la canna arriva a fermarsi dietro alla spalle. Ma per caso volevi far uscire direttamente il pesce dall’acqua?

Per ferrare un pesce in modo corretto, bisogna si mettere il filo in tiro. Posizioni la 45° e dai una leggera ferrata che chiudi a 55° massimo 60°. Non c’è bisogno di arrivare a 90° o ancora peggio a 120 gradi. La ferrata deve essere decisa, non forte. Se capisci questo concetto, non slamerai più i pesci sulla ferrata, a meno che non sono rimasti attaccati in precedenza. Nell’immagine si può capire un po’ meglio cosa intendo. (Lo so non è bellissima, ma l’importante è il concetto).

Come recuperare un pesce senza perderlo nella pesca a fondo dalla riva

L’angolazione della canna, anche in questo caso è determinante, sopratutto nella parte finale del recupero. Una volta ferrato il pesce la prima cosa da fare è iniziare a recuperare costantemente. Difficilmente sulla distanza avrai bisogno di utilizzare la frizione, a meno che non hai fatto un mostro marino. Tra l’altro avere tanta lenza in acqua, ti fornisce una frizione naturale, creata dal filo che hai in bobina.

Immagina che di prendere uno spezzone di un metro di filo. Posizioni le dita delle mani sulle due estremità e inizia a tirare. Questo nel punto di massima tensione, si sarà allungato di circa 4 cm. Diventando così 104 cm. Quando smetterai di tirare tornerà in posizione. Questo cosa vuol dire? Se moltiplichi questi 4 cm per 100 metri di lenza, vuol dire che hai ben 4 metri di elasticità. Questo è uno dei motivi perché difficilmente userai la frizione sulla lunga distanza.

Recupero del pesce nel sotto riva

L’angolazione della canna in tutta la fase di recupero dovrà essere più o meno a 45 gradi. Più il pesce si avvicina alla riva e più dovrai mettere la canna in posizione parallela alla spiaggia, sempre a 45°. Negli ultimi 10 metri è il momento più rischioso. Le fughe del pesce si fanno sentire e vanno assecondate. A questo punto, la frizione può tornare utile, dato che l’elasticità del filo, a questo punto è nulla. Anche perché hai fuori solo lo shock leader.

Asseconda le fughe del pesce e quando è stremato, puoi tirarlo fuori e mettere la canna parallela la spiaggia, diciamo con un angolo di 30°. A questo punto puoi spiaggiare il pesce. Vedi immagini sotto.

Come recuperare un pesce senza perderlo

Errore da evitare durante il recupero del pesce

Un cosa da non fare assolutamente, soprattutto nella parte finale del recupero, ovvero negli ultimi metri è tenere la canna alta. Per quale motivo? Il pesce fa fughe orizzontali e non verticali, di conseguenza è più semplice gestire la preda tenendo la canna più bassa. Così facendo eviterai di strappare l’amo dalla bocca del pesce.

2 commenti su “Come recuperare un pesce senza perderlo”

  1. Mi è venuta una curiosità per sapere qualcosa in più sulle orate e mi è uscito questo articolo.
    È la prima volta che leggo questo articolo, l’ho trovato molto interessante e soprattutto pieno di consigli utili.
    Io pesco a surfcasting da un bel po,il mio spot di mpesca è il tirreno con fondale sabbioso e fondale misto.
    Cordiale saluti
    José

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